In un tanto ipotetico quanto disturbante parallelismo tra Flaming Lips e Prima Repubblica, la figura di Wayne Coyne non si discosterebbe molto da quella di Giulio Andreotti. Trasformista per eccellenza, Coyne ha attraversato indenne i numerosi cambi di formazione e gli oltre 35 anni di vita della band, con la sicurezza che solo gli statisti più consumati possiedono, risultandone fondamentale in ogni virata stilistico-musicale.
Dagli esordi punk, wave e garage, passando per la psichedelia più lisergica fino al glitch pop, (a differenza dei loro coetanei dei primi Novanta) i Flaming Lips hanno continuato a cambiare linguaggi sonori più spesso delle mutande. Dal vivo rappresentano un’esperienza assoluta, ironica, demenziale, bizzarra: un viaggio allucinato in un universo parallelo travestito da circo Togni. Lunga vita ai Flaming Lips, i dinosauri più alla moda che siano mai esistiti.
Geschrieben von Valerio S