Dal blues metallurgico dei Blue Cheer al rock’n’roll sporco degli MC5 fino alla psichedelia acida dei Grateful Dead, in vent’anni di carriera i Dead Meadow sono arrivati con passi lenti e consapevoli al loro ultimo e non album in studio „Nothing They Need“, licenziato da XEMU Records. La coscienza artistica del power trio sembra raggiungere uno dei punti più alti della loro produzione, tra sperimentazioni oniriche unite a un’attitudine più ruvida e cruda.
Il gruppo, da Washington DC a Los Angeles, non ha mai smesso di oscillare tra il rock psichedelico degli anni 60 e l’heavy/hard rock dalle tonalità più 70s, con tematiche ricorrenti tra Lovecraft e Tolkien. Il mondo dei Dead Meadow è un caleidoscopio dentro il quale è un dovere perdersi. Come dire di no a un sabato di micropunte?
Geschrieben von Valentina Vagnoni