Ascoltare un disco di Tedua è un po‘ come leggere un trattato di semiotica. Passatemi la provocazione, ma le barre del rapper ligure, seppur non brillino per significato e significante, costituisco un nuovo picco di destrutturazione del linguaggio rap italiano dopo i recenti esperimenti di Rkomi. In una sera particolarmente “annebbiata” devo essermene addirittura uscito con qualcosa tipo «gli Einstürzende Neubauten sono più immediati» (me lo rinfacciano ancora).
Al netto dell’estremizzazione, sembra proprio che il Mowgli de Il Disco della Giungla abbia trasceso la sintattica delle scimmie crescendo fra i lupi. Credo che sia ora di differenziare nel calderone trap italiano ciò che è valido da quello che non lo è, e Tedua mi sembra un benchmark virtuoso.
Geschrieben von Andrea Pagano