Ipotetico capitolo conclusivo della trilogia “in caps lock” iniziata con la dichiarazione di colpevolezza di „GUILTY“ e passata alla catarsi kafkiana di „MONSTER“, „ENEMY“ è presa di coscienza che, in fin dei conti, nel “(t)rap game” italiano c’è sempre meno spazio per gli antagonisti, per le voci fuori dal coro.
Un’amara consapevolezza che però non si ferma ai sensazionalismi da “ultimo disco poi appendo il mic al chiodo”, né al tono inutilmente distruttivo di molta old/middle school italiana: Noyz è ormai maturo, disilluso e, insospettabilmente, inclusivo. Oltre ad avere cacciato un disco da molti punti di vista antologico, è riuscito nel difficile intento di farmi sinceramente piacere un pezzo con Brave e 126 (merito della splendida strofa/ritornello di Franco in “Borotalco”). Come a dirci che non basta più flammare trap e cantautorap, ma piuttosto proporre un’alternativa valida.
Geschrieben von Andrea Pagano