Franck Vigroux è una figura che gravita nell’avanguardia europea da ormai oltre 15 anni. La produzione, come spesso capita a musicisti del genere, è abbastanza intensa, per usare un eufemismo. Il campo d’azione, e da lì non ci si schioda, va dal jazz più sussurrato all’elettronica più abrasiva, passando per i territori del noise più oltranzista, del radioplay, dell’impro, del dark ambient, financo della non-music. E dato che certi amori fanno giri immensi e poi tornano, non è certo un caso che – ad ideale summa della sua carriera – ci siano due album parecchio belli con Mika Vainio (e altrettanti con Reinhold Friedl). Che, a dipingere la carriera di Vigroux e delle sue sperimentazioni in punta di elettronica, bastano e avanzano.
Geschrieben von Kyösti Vainio