Sono tempi difficili per l’hip hop. Un fenomeno ormai globale con taglio sempre più rivolto al mainstream e, come tale, soggetto alle correnti tempestose di nuove tendenze e mescolanze non sempre riuscite. L’evoluzione non è sempre un male, ovvio, ma ogni tanto un ritorno alle radici fa bene all’anima: questo toccasana è arrivato sul finire del 2018 con la collaborazione tra il veteranissimo Masta Ace, mc di Brooklyn per cui gli anni non sembrano passare mai fin quando è dietro al microfono, assieme al produttore Marco Polo, nativo di Toronto, origini italiane, ma da qualche tempo di stanza a Brooklyn, quartiere di cui Ace è fiero rappresentante.

I due hanno fatto un piccolo capolavoro creativo con “A Breukelen Story”, in cui Masta Ace al microfono racconta l’arrivo da “emigrato” di Marco Polo in quella Brooklyn di primi anni 2000 che diventava non solo epicentro dell’hip hop ma anche un’alternativa valida ai grattacieli di Manhattan. Da forti candidati sul mio cartellino a “disco dell’anno”, averli in tour è un privilegio da non farsi scappare.