Uno dei ricordi migliori che ho dei Booka Shade è stata la celebrazione del decennale dell’album Movements alla Royal Albert Hall di Londra un paio di anni fa. Si percepiva la coscienza di un suono maturo, profondo, che ha un senso. Tutte le produzioni del duo tedesco sono storie da ascoltare, un percorso sonoro coerente dal principio alla fine.
Parlando di preistoria, penso a tracce come Night Falls, Charlotte, Body Language. O il più recente singolo Night Surfing / Future Primitives (2018). Senza nulla togliere al fascino del „buttamola in caciara”, i Booka Shade continuano a non sbagliare un colpo, portando avanti la filosofia dietro la loro musica: una traccia, un album, sono la fotografia di un momento e fanno parte di un percorso più ampio, che ti porta da un’altra parte in men che non si dica. Ora però balliamo.
Geschrieben von L'Ape Regina