Il 2018, checchenedicano le classifiche patinate de Il Sole 24 Ore (Milano sucks), è stato l’anno di Napoli. Che si parli di serie tv, musica, letteratura o cinema, il capoluogo campano è finalmente tornato di moda. Merito di Liberato e di Gomorra, di un’amministrazione a suo modo virtuosa e di quella capacità partenopea di dare poesia anche al degrado.
Tra i dischi che hanno riportato in auge la città di Attanasio e Scaturchio c’è l’irresistibile Nuova Napoli dei Nu Guinea, duo partenopeo di stanza a Berlino.
Di nuovo non c’è tanto – gemme funk/disco partenopee riempiono da tempo immemore le cantine di Sanità o Forcella, come testimonia la compilation Napoli segreta curata anche dagli stessi Nu Guinea – ma l’album si ficca in testa con gusto e freschezza. Non vediamo l’ora di vederli live.
Accogliamo quindi con entusiasmo l’arrivo del duo per il Capodanno del Tenax, accompagnato dai sempre benvenuti Marco Faraone, Alex Neri, Philipp e soprattutto da Hunee, una figura minuta, sorridente e instancabile che indossa la corona del regno della notte. Origini sudcoreane e natali teutonici, della matematica durezza tedesca non ha traccia nel DNA. Stakanovista della consolle, è uno degli artisti più presenti sulla scena e apprezzati per cultura, eclettismo nella ricerca e per „presabene“ salutare.
Inconfondibile nel lasciarsi travolgere dagli stessi tropicalismi e disco classic che ama visceralmente e seleziona per un clubbing che di lui non può fare a meno. Punta di diamante di casa Rush Hour dal 2010, affianca Antal in iconici b2b che, come una mela al giorno, cancellerebbero qualsiasi malanno, grazie a esplosioni radiose di calypso, house e afrobeat.
Muove i primi passi in un record store jazz di Kreuzberg, si affeziona a sonorità funk e boogie che alterna a flirt con sotterranei techno cut. Da Berlino migra verso Amsterdam, dove inizia a collaborare con la creatività onirica di San Proper, nel cui studio compone il suo primo album. I viaggi intorno al mondo accompagnano l’evoluzione del suo stile, personalissimo e contaminato dall’emozione di continue scoperte. Antropologo del sound, studia i ritmi del pubblico come una tribù.
Firenze chiama Napoli passando per Berlino e Amsterdam per un Capodanno indimenticabile.
Geschrieben von L.R.