C’era un tempo in cui le strade erano fatte di polvere, i distillati si facevano in casa e la città dei sogni si chiamava El Dorado. Il mondo musicale della cantautrice e polistrumentista (chitarra, piano, arpa e ukulele) Josephine Foster sembra essersi focalizzato e cristallizzato in quel fotogramma d’epoca. Un folk asciutto, oppiaceo e nostalgico con la vocalità lirica e indolente della Foster a fare da narratrice, da spirito guida.
Oltre vent’anni di carriera e una discografia quantomai ricca: con l’ultimo Faithful Fairy Harmony, una raccolta di „preghiere rituali, lamenti blues, inni vestali e gioiose benedizioni“ uscita lo scorso anno su Fire Records, ha continuato ad alzare la posta. Torna in città per un concerto in cui immergersi nel passato, nella tradizione folk americana e per sbirciare oltre i propri confini che una volta prendevano il nome di frontiera.
Geschrieben von Matteo Quinzi