Ha inaugurato in concomitanza con la Milano Art Week, nelle sale del Museo del Novecento, la mostra di Renata Boeri “Kromo-Kronos” curata da Anna Daneri e Iolanda Ratti, antologica che si propone di offrire una rilettura critica della produzione dell’artista mettendo a confronto opere inedite con la sua produzione storica a partire dagli anni Sessanta.
La mostra apre con una selezione di “Cromogrammi”, opere prodotte a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta eseguite su tela e realizzate sperimentando l’interazione di pigmenti naturali ed elementi organici. Il percorso espositivo si sviluppa poi attraverso le serie „Germinazioni“, dei „Fiori di Carta“ e le più recenti „Ctoniografie“, cromogrammi auto-generati in assenza dell’artista, che innesca il processo di trasformazione interrandoli.

La mostra descrive come nell’arco dell’intero sviluppo della produzione di Renata Boero attraverso le decadi sia stato proprio il colore il presupposto di tutta la sua ricerca, l’elemento che è al contempo “materia e matrice” della pittura, la vera sostanza che non determina la sua azione nel singolo atto dell’uso, ma prosegue la sua vitalità nel tempo. La materia pittorica è destinata a modificarsi nel tempo e a degenerare sottoposta com’è alle interazioni con gli elementi con cui viene a contatto, materia instabile come lo è il pigmento di cui è composta.
Interessante è il percorso intrapreso ormai da qualche anno dal Museo del Novecento che, uscendo dai percorsi consolidati, offre esposizioni di figure meno note al grande pubblico ma che hanno stimolato la ricerca artistica nella seconda metà del Novecento in Italia e per questo meritevoli di essere riscoperte e apprezzate.