Quando ascoltai per la prima volta „The Consequence“ avevo 13 anni, mi affacciavo sul mondo della musica elettronica, ma amavo troppo il pop per staccarmene così da un giorno all’altro.
Oggi, decisamente più grandicella, quella canzone è per me un ricordo vivissimo di adolescenza che mi ha fatto conoscere, approfondire e amare i The Notwist. La curiosa band sperimentale dei fratelli Acher, nel 2002, partorì un album, il noto „Neon Golden“, dove la cultura pop incontrava quella elettronica. Molto, fu merito di Acid Pauli – il cuore electro della band che stasera si piazza alla consolle di Natuzzi per un cocktail party in occasione del sessantesimo anniversario dello storico brand del design italiano.
Martin Gretschmann meglio conosciuto, appunto, con il nome d’arte Acid Pauli non è il solito dj nordico che si porta dietro un sound che pesta in 4/4, anzi. Groove caldi, quasi esotici condiscono i suoi set.
Nonostante abbia davvero girato tutto il mondo, era da un po‘ che non passava da Milano: «Ah! Acid Pauli, non lo sento da una decina di anni».
Per tornare ad amarlo subito, dovremmo sparare il volume della cassa di casa molto alto sull’interminabile set del Burning Man 2015 o riascoltare il Boiler Room dello stesso anno. Oppure, cosa che ci viene meglio, riempire lo store di Natuzzi e sentircelo dal vivo.
Geschrieben von Alessia Musillo