I ragazzi. Come li chiamo io amorevolmente. La crew del Circoloco, o meglio dire la crew di Antonio Carbonaro, Andrea Pelino & Friends che, come una moderna corte imperiale, porta in giro – tra aerei privati e piscine a sfioro a Ibiza – il pagliaccio più conosciuto al mondo. Non me ne voglia Stephen King, ma Circoloco ci piace di più. Dalle prime feste al DC10, marcatamente Made in Italy con canotte e fischi incorporati, a diventare uno dei brand legati al clubbing più attivi di sempre, il passo è notevole.

Si ripuliscono, buttano in mezzo Cattelan, l’arte, le modelle, gli stilisti come Tisci e fanno sold out tanto a Miami quanto a Pucket. Si muovono in branco, si fanno sentire, caricano stabilmente nel carro dei vincitori i loro alfieri – in consolle stasera Marco Carola, The Martinez Brothers, Sossa e William Djoko.

Forse la fortuna di Circoloco è proprio questa: aldilà della feste, sempre molto passionali e dirette, ineccepibili dal punto di vista organizzativo tanto da non aver nulla da invidiare ai matematici olandesi o tedeschi, i ragazzi ci piacciono perché sono una bella soap opera del clubbing. Un brand a 360°: Circoloco non si arresta perché non vende solo musica ma lifestyle e aspirazioni nell’era dell’immagine.