Il soggetto di Dolor y Gloria, un regista pieno di acciacchi che si dà al consumo di eroina e ritrova il senso della vita, farebbe pensare ai tempi più frizzanti di Almodóvar, mentre il tono del film è in realtà dolente e sentimentale, pieno di ricordi infantili incantati e occhi umidi. Occhi peraltro bellissimi di Banderas, quasi più belli di quando scoppiava di troppa salute.
Ma oltre alla visione del film e all’incontro dal vivo con Pedro, alla nostalgia degli anni 80 scoppiettanti di coca e allegria, e prima ancora degli anni 50 con la loro dignitosa povertà che ancora poteva aspirare a migliorare, questa serata è l’inizio del nuovo ciclo di Soggettiva sul cinema spagnolo, a cura dello stesso Almodóvar. Ci sono i suoi film passati, ma anche perle come Peppermint Frappé (1967) di Carlos Saura con Geraldine Chaplin, El Verdugo con Nino Manfredi, e, in tema sul rapporto tra regia e droghe pesanti, Arrebato di Zulueta, del 1979.
Geschrieben von Lucia Tozzi