Una „maratona Francesconi“ in due atti (alle 19 e alle 21). L’Ensemble Sentieri selvaggi, guidato dalla bacchetta del direttore Carlo Boccadoro, festeggia in grande stile il compositore milanese all’interno del festival Milano Musica a lui dedicato. Una serata in cui l’autore si racconta attraverso la propria voce (intervento alle 21), attraverso la propria musica – con alcuni dei suoi brani più significativi degli ultimi 15 anni – ma soprattutto attraverso la musica del suo maestro Luciano Berio e dell’amico Franco Donatoni. Un musicista di caratura mondiale, uno dei più importanti tra i contemporanei, che più di ogni altro ha conservato le proprie radici culturali e geografiche milanesi: dal QT8 dell’infanzia al Casoretto di oggi.
Il rapporto con Boccadoro e Sentieri selvaggi è di lunga data e militanza. Il racconto personale dell’artista nei due concerti è descritto attraverso i brani che Francesconi ha presentato in passato in prima nazionale con l’Ensemble („Insieme II“ e „Da capo II“) e attraverso composizioni che hanno contraddistinto momenti storici della sua crescita musicale – occhio (e orecchie) anche alla prima esecuzione nazionale di „Time, Real and Imaginary“ su testo di Samuel Taylor Coleridge. Il passaggio da una musica pervasa da influenze jazz, pop e folk a un pensiero musicale più sfaccettato e complesso rappresentato dall’incontro con Berio, Stockhausen e Azio Corghi è qui raccontato attraverso i „Folk Songs“ e „O King“ di Berio. L’incontro con Donatoni nel 1985, a cui dedicò il brano „Plot in Fiction“, è ricordato a specchio da „Arpège“, composizione del 1986 che apre nuove strade alla contaminazione tra minimalismo e musica popolare. Forse il concerto più intimo della ricca programmazione di Milano Musica.
Geschrieben von Alberto Bottalico