Atomo addio, sto per partire, disse l’elettrone: tutto è iniziato così. E noi felici ci abbiamo costruito attorno di tutto. Casse dritte, circuiti, valvole, processori, distorsioni, danze, tribù. L’elettronica applicata alla ricerca artistica è disciplina che inizia, con oltre mezzo secolo di vita alle spalle, a storicizzarsi mantenendo una forte spinta propulsiva verso la ricerca e si propaga costantemente come un’onda d’urto nei territori più disparati: dalle musiche sghembe e cerebrali a quelle più ballabili e di massa. È dunque con questa natura bivalente che si confronta l‘esposizione organizzata dalla Biennale in collaborazione con la Philarmonie de Paris per il nostro grigio autunno mestrino. „Electro – Elettronica: visioni e musica“ presenterà installazioni musicali, visive, interattive, strumenti iconici, dispositivi sperimentali, opere d’arte contemporanea, audiovisivi fotografici (diaporama). È tutto chiaro? Negli spazi del Centro civico della Bissuola, l’esposizione vuole certamente consolidare l’esperienza dei laboratori di formazione legati all’attività del Cimm, Centro di informatica musicale e multimediale avviato quest’anno dalla Biennale e presente in loco. Questo progetto inoltre conferma la progressiva azione di „inurbamento“ nella terraferma che ha come attore proprio l’ente guidato da Paolo Baratta
Chi c’è? Chi non c’è? I nomi che aleggiano sono quelli di Laurent Garnier con un soundscape in bilico tra la musica dance anni ’70 e techno, della scintillante scenografia di 1024 Architecture e dell’artista Bruno Peinado. Ballate se volete.
Geschrieben von Joe Versalis