Da sempre nel giro di teste di serie della old school come J Dilla e The Roots, ma con un’attitudine un po‘ più glam, Bilal Sayeed Oliver da Philadelphia ha prodotto dischi di qualità e sostanza, passati in sordina fuori dal recinto dei nerd della „Doppia H“. Da un lato forse non ha mai piazzato (o voluto piazzare) la hit radiofonica, dall’altro non è mai riuscito ad avere l’appeal mediatico di personaggi come D’Angelo.
Eppure l’ultimo disco „In Another Life“ non ha troppo da invidiare all’incensato „Black Messiah“, anzi. Invece una buona fetta di pubblico deve aver scoperto Bilal solo tra i solchi del vinile di „To Pimp A Butterfly“ del Re Mida Kendrick Lamar, che lo ha voluto sul brano „These Walls“. Prendetevi del tempo per riscoprire la discografia di questo outsider del neo soul: se in questi anni avete consumato le cuffiette con roba tipo Thundercat o Childish Gambino, beh, ci becchiamo sicuro al Monk.
Geschrieben von Lorenzo Giannetti