Quanto Prurient, al secolo Dominick Fernow, abbia dato a tutta quella scena lì – quella noise, per intenderci e recintarla – è roba assodata. Le urla e il rumore assoluto della sua sterminata discografia lo certificano. Un suono che è stato spinto fino al limite. O quasi. Almeno fino al 2010, quando l’onda lunga dell’underground americano di genere – quello storico, quello anche di Providence – rinsaccava mestamente. Da lì inizia un’altra pagina, quella della quota „clubbing“ di Fernow, ben rappresentata dal nuovo alias Vatican Shadow.
Il passo d’arrivo alla Ostgut Ton è allora più breve di quanto si pensi, e dalle periferie soniche di festival come il No Fun Fest – Dio l’abbia sempre in gloria! – al mettere dischi al Berghain è un attimo. E, stando nel club più in d’Europa, cosa puoi combinare se non una di performance con chi ne detiene le chiavi, cioè mr. Sven Marquardt? Sì, quello tutto tatuato che vi ha rimbalzato alle porte del tempio berlinese ha la passione per la fotografia e proprio i suoi scatti faranno da sfondo alle urla in 4/4 di Prurient. In buona sostanza: sì alla cassa con contorno fotografico e un po‘ meno acufeni. Ai nostalgici di Fernow, me compreso, sembrerà un peccato, ma la combo funziona ed è pure divertente da sentire.
Geschrieben von Kyösti Vainio