Quando ascolto Freddie Gibbs vengo attraversato da sentimenti contrastanti. La sua voce così pacata e il flow composto e tecnico vanno in completo contrasto con i testi in cui parla senza mezzi termini della sua precedente vita da pusher, della galera che si è fatto per un presunto stupro (poi scagionato dal DNA) e dove alza diti medi contro la polizia senza troppi problemi. Tu mi dirai, be‘ niente di nuovo per un rapper. E io ti rispondo che allora non hai mai ascoltato Freddie Gibbs. Ad aumentare questa mia confusione di stati d’animo ci si è messo pure Madlib. Cosa c’entra Madlib, dirai? Be‘, allora sicuramente non hai mai ascoltato Freddie Gibbs. Madlib, oltre a essere uno dei produttori hip hop che più si avvicina alla definizione di Dio, è anche il produttore dell’ultimo lavoro di Gibbs, “Bandana”, nel quale ha deciso di appoggiare beat ipnotici – che spesso cambiano anche due volte – sotto quella valanga di rime che contraddistingue ogni pezzo del rapper dell’Indiana.
È questo dualismo che rende Freddie Gibbs unico nel suo genere – non a caso è dei Gemelli. Il dualismo lo accompagna anche sul palco, dove sale sempre e solo con il suo dj e insieme fanno il lavoro di un’intera crew (o „mob“, come si usa dire adesso). In una recente intervista gli è stato chiesto come facesse a reggere uno show senza neanche qualcuno che gli faccia le doppie, e lui ha risposto “attività fisica, ma soprattutto champagne e weed”. Be‘, ottima occoppiata Freddie. In Santeria vacci pure in solitaria a vederti il concerto, tanto te ne tornerai a casa di sicuro sottobraccio a un bel senso di gratitudine verso te stesso per aver assistito a un live che ricorderai per un bel po’.
Geschrieben von Pigna