Una duplice immersione nell’etereo-onirico-trascendentale con i due astri nascenti Klara Lewis e İpek Görgün. La prima, artista svedese venticinquenne, rilascia il suo primo album da solista “Ett” su Editions Mego nel 2014 per poi continuare su Peder Mannerfelt Produktion e di nuovo su EM con “Care”, collaborazione dello scorso anno con l’iconico musicista, compositore ed ex attore inglese Simon Fisher Turner. Le produzioni di Klara Lewis sondano un limbo intenso, emotivo, istintivo, le cui radici affondano nella realtà, catturata attraverso field recording. Il lavoro dell’artista svedese fa perno su questa trasposizione sonora del reale, di tutto ciò che la (e ci) circonda, e la trasformazione di questo reale in qualcosa di idilliaco, effimero, quasi a ri-conferirgli il suo significato di sogno costante.
İpek Görgün, nata e cresciuta ad Ankara, studia scienze politiche e poi filosofia ed è ora dottoranda in Sonic Arts alla Istanbul Technical University’s Center. Il suo primo album “Aphelion” viene autoprodotto nel 2016, catturando l’attenzione della storica label Touch che decide di ristamparlo lo stesso anno. Sarà la sua seconda release su Touch, “Ecce Homo”, a far trapelare totalmente una sensibilità unica nel trattare gli interrogativi quotidiani legati al sé, alla psiche, all’esistenza attraverso le sue composizioni sonore. “Ecce Homo” è infatti un’esplorazione che oscilla tra bellezza e distruzione, progresso e declino, bene e male, partendo dal micro livello dei singoli suoni per poi ricongiungersi al macro, alla totalità. Ed è così che si prospetta un momento di duplice ascolto, esteriore e interiore; un ascolto del reale, del momento, unione tra gli opposti su note impregnate di riflessione più che filosofica, umana.
Geschrieben von Vittoria de Franchis