Indosso un kaftano verde e oro, unico ricordo di un viaggio a Goa per trovare me stessa. I capelli raccolti in un turbante, il kajal scuro agli occhi, monili rumorosi sul mio petto. Li realizza Vania a mano, un metro e quaranta di donna e follia, vive a Tulum da quando Ibiza le sembra troppo stretta. Il cenote non dista molto da dove siamo, anche se arrivarci non è semplice. Io e Vania non dormiamo da due giorni, ma dice di avere la soluzione.
Butto giù l’ultimo sorso di mezcal, declino cortesemente l’ayahuasca. Ci avviciniamo, la giungla più fitta, il canto delle sirene sempre più tangibile. Lo sciamano, in lontananza, purifica le anime di tutti noi, viaggiatori spirituali accorsi al suo cospetto. Damian Lazarus sembra esser sceso a patti con il diavolo, o forse è lui il diavolo: cattura i suoni, li mastica, li fa scivolare sopra i nostri corpi sudati, estasiati, sciolti. Io e Vania ci dimentichiamo di tante cose. La nostra testa è una giungla e Lazarus il nostro messia.
Geschrieben von Lady D.