Ascoltare Ancient Methods, al secolo Michael Wollenhaupt, nella mia testa non è così diverso dallo spaccarsi la schiena con pala e piccone, dall’andare in gita scolastica a Marghera o da costruirsi una macchina del tempo e dello spazio che proietti in epoche storiche dove le persone „producevano“, tipo nell’America fordista o in qualche miniera belga.
Quella sensazione di aria che sa di zolfo, asfalto, cemento e metallurgia, che a confronto entrare a Melfi è stare alle Isole Figi. Insomma, la modalità martello pneumatico che Ancient Methods infonde nei suoi pezzi è qualcosa che in quanto a grado di claustrofobia è difficilmente eguagliabile. I suoi “Methods” hanno ridefinito negli ultimi anni la techno industriale.
Geschrieben von Kyösti Vainio