Mi è capitato più volte che qualcuno rimanesse titubante al nome di Andrè Galluzzi. Ci rimango sempre un po’ male. Qualcuno ha osato anche ridere, come se si stesse parlando di qualche dj mascherato. Loro, senza memoria, non sanno quello di cui stanno parlando. Perdonali Dio di quella techno minimale che con tanta tracotanza mi ha portato a conoscere il mondo del clubbing agli inizi del 2000. Senza ancora lasciarlo.
Presi un biglietto non per Berlino ma per Francoforte, santa Mecca di controcultura techno quando ancora Ryanair non trasportava neri giacobini al Berghain, ma al Cocoon, al Robert Johnson o all’U60311. Galluzzi vanta quel curriculum che fa concorrenza solo a personaggi come Sven, anche se Andrè – più pacato, meno istrione – non ha mai raggiunto la glorificazione dell’amico biondo. Che poi, arrivateci voi a 25 anni di carriera. Galluzzi, con la banda di nomi come Oxia, Villalobos, Markus Fix, Matthew Dear, è tra i motivi per cui anche voi – neri giacobini – continuate a ballare.
Geschrieben von Lady D.