Venerdì sera. Arrivo a casa sfinito dalla settimana lavorativa. Plano letteralmente sulla poltrona, non prima di aver aperto una meritata birra e, soprattutto, aver inserito nello stereo il primo CD che mi passa per le mani: 1999 di Cassius. Il volume è direttamente proporzionale alla stanchezza e dalle casse rimbalza un ritmo funkeggiante: “My feeling for you”. Una strana energia mi avvolge di colpo e mi trascina, senza quasi rendermene conto, dritto in strada. Cammino vagando nella notte, ma la meta la so già. Arrivo al club, la pista mi attira come una calamita ed io non oppongo resistenza alcuna. La stanchezza l’ho lasciata nei vestiti da lavoro a casa, lanciati frettolosamente per far posto al completo da supereroe della notte. La mirrorball diventa il mio baricentro e tra i bassi, in sottofondo, affiora di nuovo quel motivetto: “My feeling for you”.

Il telefono mi sveglia di soprassalto sulla poltrona. Maledizione, era un sogno! Rispondo: “Ehi, stasera c’è Boombass dei Cassius all’Apollo, vieni?!” Sorrido, metto il completo da supereroe, esco. I sogni si avverano, a volte. “My feeling for you, have always been real”.