Che cosmo ed esoterismo siano due dimensioni privilegiate per il rock lo abbiamo imparato sui libri scritti ormai ere geologiche fa da Ozzy e Dave Brock. Il rock inteso come rituale, a partire dal nome (quello della „Giubiana“) per finire ai live, resta però un elemento che tutt’oggi mantiene viva la musica fatta (soprattutto) con le chitarre, come dimostrano i Giobia, mutazione sci-fi di certa psichedelia classica incrociata con archi e sintetizzatori.
Un rituale che fin dall’inizio ha avuto una notevole presa all’estero (dalle pubblicazioni con la tedesca Sulatron ai numerosi live in Europa), ma che mantiene pure intatte certe radici e affinità di attitudini: per i milanesi Giobia, il rito propiziatorio per sparare in orbita il nuovo „Plasmatic Idol“ (programmaticamente registrato ad Austin) non poteva che essere al Cox, per La Società Psychedelica. Halleluhwah!
Geschrieben von Mary Anne