Inconfondibile silhouette anche nel buio del club, esile, cappellino di baseball (o bombetta) in testa, occhiali neri spessi da nerd, Wata si muove dietro a una schiera di cdj e drum machine con la precisione affilata di un samurai. Il suo blend originale di trippy techno, psichedelia, acid e la dosatura intelligente di bpm, gli ha procurato un posto di rilievo nella scena e un certo favore di critica, nonostante Wata faccia base a Tokyo, dove la techno è ancora controcultura e le opportunità per un dj limitate. Fortunatamente le sue frequenti tappe in Europa e Nord America ce lo han fatto vedere all’opera alle nostre latitudini, oltre che conoscere per le release su Midgar e The Bunker New York.
“A techno maestro” mi confermava un amico di Boiler Room al ritorno da Tokyo qualche anno fa, dove aveva aiutato con il set-up del dj set di Wata, nell’ambito del Tokyo Dance Music Event, ora defunto. E ancora mi diceva, “Wata nice guy”, dopo che, al termine del set, Igarashi ha ringraziato ogni persona dello staff e ogni clubber presente (!) con una stretta di mano o un inchino, a seconda della nazionalità. Recupera il video su YouTube per una scarica di adrenalina prima della data di Discosizer in collaborazione con la neonata KR3 Records, che già ci incuriosisce per i nomi sulla prima release (il veterano Steve Bicknell su tutti) e il rosso scarlatto che incendia la copertina e il vinile, nonostante sia una label di cui sappiamo poco.
Noi però facciamo affidamento a ciò che dice Jeff Mills: “Techno is everything you haven’t imagined yet”.
Geschrieben von Raffaele Paria