Per cercare di intuire la figura di Karl O’Connor, la sua necessità nella galassia elettronica degli ultimi venti anni, l’urgenza del suo lascito e di quel che ha ancor da dare, basterebbe – in sintesi – elencare i suoi progetti. Un modo di procedere tanto didascalico e scolastico, quanto, in fin dei conti, a cuore aperto. Un modo molto elementare per indicare l’entrare in una modalità d’approccio che prevede: passo indietro e mani alzate, resa assoluta.
Faccio onestamente fatica a dire il perché la techno ruoti, in maniera pressoché totale, attorno a lui. Parlano i solchi sui vinili, la Downwards, la sua etichetta, il baratro in cui ti getta, sempre. Più d’ogni cosa però parla il suo moniker. Questa declinazione che pare un genitivo latino. E invece è un uomo, vivo e vegeto, e viene Birmingham. Semplicemente: Regis.
Geschrieben von Kyösti Våiniø