Ho un problema atavico di memoria rispetto alle esperienze del mio passato, compresi i concerti più memorabili: «Che anno era?». Non me lo ricordo mai. Quest’anno sarà tutto più facile: cifra tonda, pandemia. Tutto ciò che è accaduto e accadrà nel 2020 starà tranquillamente appiccicato a cozza nella mia fragile ram. E tra le cose che ricorderò, causa lockdown e distanziamento sociale, ci sarà anche l’ondivago e dialettico rapporto delle arti performative tra la gabbia dello streaming e i limiti naturali del mondo reale. La risposta degli organizzatori e del pubblico è stata molto eterogenea: c’è chi ha detto „chiudiamo baracca e burattini“, chi ha detto „galleggiamo“, chi ha detto „proviamoci“, e chi si è proiettato a bomba nella scelta del digitale, delle performance su schermo. È il caso del Centro D’Arte di Padova che con la sua „Musica da Camera„, pur dovendo annullare una programmazione di classici concerti dal vivo che prometteva benissimo, con ospiti internazionali e chicche assortite, ha stoicamente assolto al proprio ruolo di propulsione della musica di ricerca e sperimentazione oltre il jazz, nelle nostre latitudini. Basta andare sul loro sito a questo link, per apprezzare i 43 episodi disponibili online, godendovi ad esempio un Paal Nilseen-Love solista tra colorate tele informali, un set tenebroso di Toni Cutrone alias Mai Mai Mai, un multiforme Rob Mazurek tra synth modulari e molto altro (Mats Gustafsson, tipo). Ora però con l’evento Change of Season c’è l’atteso ritorno vis-à-vis con una decina di coloro che avevano partecipato alla rassegna via streaming. Viviamola come una festa offline e dei neuroni specchio: il programma prevede una catena di performance in solo e in duo che interferiranno tra loro e comporranno diversi ensemble estemporanei. Questo è il programma, che vale anche un po‘ come un bignami della scena artistica che si muove tra Venezia-Padova e il resto della provincia coraggiosa nel Nordest. Un olio essenziale, con cui ungersi le mani, tornando in contatto almeno con lo sguardo. Così in serie inanelliamo le performance di Debora Petrina (voce, chitarra elettrica, tastiere), Piero Bittolo Bon (sassofoni), Walter Prati (violoncello, elettronica) e Laura Faoro (flauto, elettronica), Riccardo La Foresta (drummophone, percussioni), Jooklo Duo (Virginia Genta, sassofoni; David Vanzan, batteria), Filippo Vignato (trombone) e OoopopoiooO (Valeria Sturba e Vincenzo Vasi: voce, theremin, elettronica, percussioni…).
Geschrieben von Fulvio J. Solinas