La prima mostra personale a Milano di Andrea Bocca (1996, Crema).
Un percorso che trova luogo negli attici dell’edificio, proponendo una nuova serie di sculture, posizionate nelle stanze come punti geografici e di orientamento. L’artista ha ragionato su aree e superfici suddivise in fasce architettoniche, percorrendo i corridoi d’entrata come spazi di passaggio, tra un prima e un dopo. Canalizzatori di spazio e tempo.
Bocca, incorpora con il proprio lavoro l’isolamento della parte più alta e luminosa di FuturDome, ispirandosi a Hiroshige (1797-1828), il grande maestro del paesaggio giapponese per mettere in atto un processo scultoreo di pittura idealizzante, attraverso l’utilizzo di colori sfumati dei rossi, dei blu così come dei toni di grigi, che emergono nell’adattare diverse metodologie di stampa e trovando la tridimensionalità nei volumi principali degli ambienti.
A cura di Ginevra Bria e Atto Belloli Ardessi.
Geschrieben von La redazione