Short-circuits, a cura di Vicente Todolí, riunisce in un unico percorso oltre venti installazioni su larga scala, tra le più significative della produzione dell’artista. Sono tutte datate tra il 1991 e il 2000: siamo nel pieno dell’era della globalizzazione, un fenomeno che mette in comunicazione culture fino a quel momento lontane tra loro, amalgamandole sotto il comun denominatore del consumismo. Un’esperienza che Chen Zhen vive direttamente sulla propria pelle, interiorizzando sia il mondo orientale (nella sua città natale, Shanghai), sia quello occidentale, in seguito al trasferimento a Parigi, terra della sua piena presa di coscienza artistica. I due mondi si incontrano, scontrandosi frequentemente, nelle opere in mostra, intitolata non a caso Short-circuits: il cortocircuito è la linfa vitale delle grandi installazioni esposte, in cui il silenzio della cultura buddista viene quasi soffocato dal frastuono dello scarto, del rifiuto, del surplus prodotto dalla società dei consumi.
Geschrieben von La Redazione