Ian Svenonius è un musicista d’altri tempi. Di quelli – che comunque, per fortuna, continuano a (r)esistere – totalmente indifferenti alle mode e al music biz. Ma sempre fedeli a un suono che difficilmente scende a compromessi. Dalla roccaforte del punk hardcore Washington D.C., è stato prima colonna portante dei Nation of Ulysses (a fine ’80), poi tra i fondatori della creatura post punk The Make-Up, successivamente in varie formazioni indie rock (Weird War, XYZ) fino al rock’n’roll spigoloso e disturbato dei Chain & the Gang, legandosi, nel tempo, a etichette che non necessitano presentazioni come Dischord e In The Red.
Con alle spalle 30 anni di attività indefessa nei sotterranei del rock indipendente, „marxista eretico“ e icona della controcultura, tra la scrittura di un libro e la presentazione di un talk show online, dischi da solista ed escapismo, arriva finalmente anche il momento del „grande schermo“, ovviamente alla maniera totalmente da outsider a cui ci ha abituato il Nostro. Come prima cosa, per avere un’idea forse non chiarissima ma a suo modo efficace del soggetto, andatevi a recuperare „Censura subito!!!“, traduzione italiana edita da Not di un libro in cui analizza mostri e i feticci della cultura di massa (da Ikea a Apple, dai processi di gentrificazione alla musica indie), teorizzando – tra paradosso e coerenza massima – la necessità di bannare e abolire tutto fino alla rieducazione.
E poi venerdì 10 fiondatevi al Circolo IAM per la presentazione di „The Lost Record“: un film di „fantascienza“ su arte, musica, creazione, underground vs overground, amore, valore, denaro, proprietà e registri. Il suo primo film, condiviso con Alexandra Cabral: fotografa e regista, con sede a Los Angeles, e autrice di importanti produzioni per il Getty Museum e la Biennale di Venezia, che con Svenonius condivide il progetto Escapism. Un film in cui esplorano le relazioni delle persone con gli oggetti inanimati e il potere di cui si investono tali oggetti, sia esso politico, culturale, sentimentale, sessuale o monetario; un modo per esaminare la capacità di un’opera d’arte di essere un avatar per il suo creatore ed anche di diventare un Frankenstein o un golem, di cui il suo creatore può perdere il controllo. „The Lost Record“ riempirà un vasto vuoto nel cinema underground, con eleganza, concettualità e intelligenza.
Prima della proiezione del film, Ian Svenonius presenterà la sua raccolta di saggi „Il Soviet Psichico“ – appena tradotta in italiano e pubblicata dalla casa editrice bolognese Double Nickels – e insieme all’autore del libro dialogheranno l’editore Chiara Antonozzi e il traduttore Nicola Berto.
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Starring: Pauline Jorry
Made in USA, 2021
Durata: 1 hour, 18 minutes
Prodotto, scritto e diretto da Ian Svenonius e Alexandra Cabral
Timeline:
h 19:30 presentazione della raccolta di saggi de „Il Soviet Psichico“ con Double Nickel
h 20:30 proiezione film
Geschrieben von Chiara Colli