Negli ultimi due anni tutti abbiamo più o meno avuto disperato bisogno di leggerezza, soprattutto nei momenti più cupi. Forse è anche per questo che Giorgio Poi ha scelto “Gommapiuma” come titolo del suo terzo album: un elogio alla forza della morbidezza e a tutto ciò che ci permette di attutire i colpi della vita. Come le canzoni, ad esempio.
Di brani il nuovo disco dell’artista romano ne contiene otto, quattro per lato come si usava per gli LP. Una scelta “classica” per un’opera che di classico contiene alcune scelte di arrangiamento, l’accompagnamento degli archi, l’influenza del jazz che nei due dischi precedenti era rimasta sopita. Unico featuring quello di Elisa su “Bloody Mary”: una scelta, se vogliamo, altrettanto classica. Giorgio Poi ora non sa più di “Mac DeMarco all’italiana” ed è ormai a pieno titolo nella schiera dei grandi autori del nostro cantautorato. Una voce riconoscibile di cui si era davvero sentita la mancanza e che sarà sorprendente ritrovare all’Auditorium.
Geschrieben von Livio Ghilardi