All’alba del 2020 possiamo dire che esistono due alter ego di Norman Cook: due Fatboy Slim, entrambe eterni Peter Pan della consolle, che mettono il primo disco con lo stesso sorriso di inizio carriera. Il primo è un meccanismo perfetto da festival o da big room: inizia col botto, frulla le sue hit storiche e le tracce del momento, bilancia ritornelli amarcord – un „Mamma mia“ preso da „Bohemian Rhapsody“ ad esempio, giusto per far cantare tutti all’unisono – e pestoni che sconfinano nell’EDM. Visual giganti, fuochi d’artificio e tutti a casa saltellando.
L’altro è quello da party intimo, per poche centinaia di persone: quello che ogni tanto ama mixare dal Café del Mar di Ibiza guardando il tramonto o da un vecchio Volkswagen tramutato in dj booth e ti fa capire come è nato il big beat, il sound che l’ha reso famoso: un mix di vecchio funk e soul, unito al pop d’autore danzereccio – Jackson Five o Abba – e allo spirito (e sound) della Second Summer of Love inglese. Chi vi troverete di fronte stasera? Il nostro euro lo puntiamo sul secondo Fatboy: quello che ci piace di più.
Geschrieben von Hattori Hanzo