Parlare di Herbie Hancock vuol dire smuovere una scala piramidale che lo vede in cima tra i massimi esponenti della musica mondiale. Un autentico crocevia di jazz, funk ed elettronica, capace soprattutto di trasformare la sua tecnica sopraffina in un‘ emancipazione sovversiva dove le linee si basso si trasformano in synth e i riff di chitarra suonano come un basso gommoso.
Un’esperienza unica e ampia, incentrata sul corpo e sul ritmo, al fine di liberare la mente e arrivare anche al ballo; un legame che unisce le forze innominabili della musica e che sembra suonare quasi qualcosa di divino; un costante dialogare tra cultura americana ed africana che poi finisce per sprofondare nel funk più acido e astratto. Tutto ciò viene disegnato in sede live attraverso un pentagramma indefinibile e sfuggente, con un impatto di rara bellezza, in grado di rompere le regole e allargare i confini della sua musica.
Geschrieben von Fabrizio Melchionna