Il coreografo Radouan Mriziga porta a Roma “Akal”, terzo lavoro della trilogia dedicata agli Imazighen, gli indigeni del Nord Africa. Dopo „Tafukt“ e „Ayur“, Mriziga, nato in Marocco, ma residente a Bruxelles, decide di raccontare la storia e le vite dei popoli berberi attraverso l’interpretazione di Dorothée Munyaneza, autrice, cantante e coreografa del Ruanda, residente a Marsiglia.
In “Akal”, Munyaneza incarna la divinità egiziana Neith, dea della guerra e della morte, psicopompo degli Inferi, la quale, così come guida le anime nell’aldilà, accompagna il pubblico nel mondo delle civiltà del Maghreb, troppo spesso ignorate ed emarginate. Una performance solista che si articola fra danza tradizionale, poesia, canto, rap, delineando una nuova narrazione e costruendo un dialogo tra passato, presente e futuro. Un’opera nata dalla volontà di salvare la memoria di un popolo, coinvolgendo lo spettatore in un rito condiviso e arricchente.
Geschrieben von Emilia Agnesa