Secondo weekend di “Una Striscia di Terra Feconda”, il festival franco – italiano di jazz e musiche improvvisate diretto da Paolo Damiani e Armand Meignan, che giunge quest’anno alla sua venticinquesima edizione, tornando nella più intima cornice del Teatro Studio Borgna dopo l’esilio forzato degli ultimi due anni nel parco della Casa del Jazz.

La formula è la stessa della scorsa settimana, con un doppio spettacolo per ogni giornata, uno pomeridiano alle 18:00 ed uno serale a partire dalle 21:00. Il primo concerto di oggi è affidato ad un giovane gruppo francese dal nome di donna,
Suzanne. Chitarra, viola e clarinetto, i tre sembrano affrontare il jazz con lo spirito di una formazione di musica da camera che si approccia al folk. Siamo decisamente più dalle parti dei canti popolari che degli standard jazz. La serata prosegue poi con un doppio concerto. In apertura il progetto realizzato per la residenza Italo-francese, con il gruppo italiano vincitore del Bando Nazionale 2021 indetto dal MIDJ, l’Associazione Musicisti Italiani di Jazz. Vedremo quindi il Luca Perciballi Organic Gestures, trio che vede il chitarrista modenese affiancato da Andrea Grossi al contrabbasso e Andrea Grillini alla batteria, incontrare il sax di Thomas De Pourquery, ospite nell’edizione 2020 del Festival in trio con Gianluca Petrella e Pasquale Mirra.

E se consideriamo il fatto che De Pourquery, con i suoi Supersonic, ha sempre omaggiato il maestro dell’afrofuturismo, dando alla sua band il nome di un album dell’Arkestra e debuttando con il suo sestetto proprio con „Supersonic Play Sun Ra“, un bel viaggio cosmico non è da escludere. A chiudere la serata un trio per certi versi anomalo, con il violoncello di Vincent Courtois a dialogare con due dei massimi esponenti della musica popolare italiana, Carlo Rizzo al tamburello e Lucilla Galeazzi alla voce, già membro del Quartetto Vocale di Giovanna Marini, accanto ad Ambrogio Sparagna negli anni Novanta e con lo stesso Courtois e Michel Godard nel Trio Rouge. Una vera e propria festa nella tradizione, fra tarantelle, stornelli e saltarelli.