Quello che un tempo era il motore ritmico della Squadra Omega, nonché ideatore di quell’infernale maratona su di un barcone ancorato nella laguna di Venezia (Guilty Party Boat Cruise, per chi vuole andarsi a rileggere alcune delle pagine più telluriche del garage rock nostrano e non solo), plasma ancora con decisione il suo dna artistico. Guardando – è proprio il caso di dirlo – a un Futuro Antico. Gioco di parole necessario per introdurre sua eminenza Riccardo Sinigaglia, che proprio con il batterista e percussionista Davide Zolli va a formare il duo alieno Scosse Elettriche.
Musica che si appella a risorse interdisciplinari e che sceglie il flusso di coscienza come più logica applicazione. Musica che, pur avvalendosi di una dimensione colta, mai cede ai sotterfugi dell’accademia, rivelando anzi un carattere più istintivo e un’attrazione – oseremmo dire fatale – per psichedelia e minimalismo. Di improvvisazioni in presa diretta si tratta, forme cangianti che forniscono ampia libertà d’azione ai protagonisti, capaci di confrontarsi con forme liquide e strutture amorfe. Alla nerboruta confidenza del rock lisergico viene spesso preferita un’astrazione termica che riporta alle distese ripetizioni di un Terry Riley (anche e soprattutto nel disco rinnegato con John Cale), ma anche ai sofismi che avrebbero introdotto all’elettricità del Miles Davis di „In A Silent Way“. Del resto la confidenza di Sinigaglia con i tasti del piano elettrico e dei synth analogici appaiono una conferma più che una conseguenza.
La capacità di spaziare tra armonie medio-orientali e i rituali della scuola post-Darmstadt, agevolano non poco le evoluzioni sintomatiche di Zolli, che tra timpani, percussioni assortiti e cembali si ricava il ruolo di atipico conduttore. Sorgente di libertà, la musica di Scosse Elettriche è dominio del corpo e della mente, viatico ad un’indipendenza individuale, arricchimento spirituale e propedeutico viaggio verso un notturno quasi felliniano. Armatevi delle migliori intenzioni: nella semioscurità del 30Formiche, la notte sarà giovane e l’esperienza di un contatto diretto gratificante.
Geschrieben von Chiara Colli