Torna il festival urbano di light art, urban light e mapping tra le strade del Pigneto.
PROGRAMMA
Carlo Bernardini – „Finestre metafisiche“
Via di Tor Pignattara 169
„Passando lungo la strada si è colti di sorpresa da una linea verticale di luce, che in un attimo in base al nostro movimento, appare sdoppiarsi per poi svanire istantaneamente come un’illusione ottica. La linea in fibra ottica, attraversando il vuoto di due finestre nello spazio intermedio tra due edifici, sembra per una frazione di secondo specchiarsi nell’oscurità notturna, in quella che è la profondità indefinita del buio visibile dentro ed oltre le due finestre. Con il nostro passaggio il riflesso così come appare immediatamente scompare ai nostri occhi, lasciandoci la sensazione di aver perduto qualcosa, di non aver prestato l’adeguata attenzione, ed il pensiero che forse converrebbe tornare indietro per capire cos’è che può esserci repentinamente sfuggito senza darci il tempo di afferrarlo“.
Margherita Bertoli – „Dynamis“
Parcheggio Vannini, Via Acqua Bullicante 80
„L’opera si compone dell’intreccio di tre archi realizzati in bambù e corda, proponendosi come omaggio a quel movimento dinamico che sta all’origine della vita, improntando ogni fenomeno di nascita e crescita naturale. Interamente realizzata in materiali vegetali, l’installazione asseconda e replica il comportamento organico dei suoi costituenti, proponendo l’immagine di un organismo nel quale la creazione artistica si sposa alla creatività naturale“.
Luca Mauceri/Andreas Zampella – „Corpo morbido“
Area parcheggio, Via del Pigneto – Via Lodovico Pavoni
„Corpo Morbido è una video installazione relazionale. L’opera prevede una postazione dove un blocco di argilla cruda viene modellato dagli spettatori. Lo stesso blocco viene filmato ed in tempo reale proiettato sulla facciata del palazzo circostante. L’illusione che si crea, al limite del reale, è quella di modellare l’edificio bagnato dalla luce del proiettore in un gioco sempre diverso di luci ed ombre, segni, volumi e cavità“.
Roman Doors Project – „Digital Vandalism“
Area parcheggio, Via Giambattista Ramusio – Via Bartolomeo Perestrello
„Con Digital Vandalism il tag raggiunge una dimensione nuova. Una metamorfosi da materia a luce. una sorta di rinascita. Attraverso la tecnica del video mapping, i tag danzeranno come luce proiettata sulle superfici di un oggetto del panorama metropolitano. E’ stato scelto un furgone per la performance proprio per la sua efficacia simbolica nel rappresentare lo scenario underground dei graffiti. Fuori dal suo contesto naturale, ossia le superfici ubane, dipinte a smalti e vernici spray, il vandalismo grafico assume un nuovo significato. Nella sua veste digitale è ancora più semplice intuirne la bellezza e cogliere la luce che racchiude. L’obiettivo è nobilitare il valore artistico del tag. il tag come segno grafico di calligrafia urbana, gesto tecnico in cui gli artisti non vedono solo uno scarabocchio ma leggono estro, ingegno, passione e poesia“.
Julian Alvarez/Cristian Rizzuti – „Amnesia“
Arena Aurora, Via di Tor Pignattara 78
„AMNESIA è un’installazione immersiva concepita come una performance pittorica in cinque fasi. Su una tela circolare prende vita la memoria, il suo battito, la sua vitalità, la sua perdita e ciò che ne rimane. La luce, a contatto con la materia della tela, diventa reale nel colore, diventa tangibile. Il colore inizia a orchestrare una danza di composizioni visive e sonore in tempo reale che tracciano il pulsare della vita e della memoria, per poi sparire e cancellarsi. e della memoria, per poi scomparire e spianare la strada al momento successivo“.
Clément Goffiner – „Shadowplay“
Area pedonale, Via del Pigneto – Via Gabrino Fondulo
La pergola offre una struttura molto specifica che può essere considerata un invito a creare luce nello spazio. Shadowplay è un’installazione di video mapping che funziona come un amplificatore, utilizzando la struttura specifica della pergola per interrompere e decostruire l’immagine. La proiezione di sé nello spazio pubblico: cos’è questa se non una nascita?
Fabbrica Lirica – „Verba Sonant“
SIP Bistrot, Via Carlo della Rocca 37
La video installazione “Verba Sonant” nata a 100 anni dalla nascita di Pasolini, ha l’intento di far rinascere la parola antica in un racconto visivo contemporaneo. Un videoclip nato dalla sperimentazione e contaminazione tra video art, danza, sound e parola letteraria. Il video, girato nel quartiere di Torpignattara, attraverso una reinterpretazione del “Pianto della scavatrice” di Pier Paolo Pasolini, accompagna il pubblico in un viaggio immersivo, simbolico e viscerale tra la vita proletaria della borgata e i conflitti esistenziali del poeta. Il lamento della scavatrice è simbolo della mutazione antropologica della città e di un mondo che si rinnova, un pianto di Nascita.
Ostudio – „L’età dell’oro“
Ostudio, Via Oreste Salomone 3
Plasmiamo il mondo secondo il nostro desiderio, ma ci risponde con la sua imprevedibilità. Perpetriamo errori del passato, condanniamo il presente, offuschiamo il futuro ed attraversiamo epoche buie sotto la pioggia dei dubbi. Poi sempre e comunque da tutto questo, nella storia scritta e da scrivere, ritroviamo il modo per tornare ad accendere la luce che, come corpi celesti, emaniamo e riflettiamo e via via si fa dorata, nell’illuminare una strada per il futuro, con l’augurio che una nuova età dell’oro segni il nostro tempo.
Alessandro Panzetti – „Anamorfosi 02B“
Ex sala consiliare, Via Acqua Bullicante 2
Le figure tridimensionali occupanti i due ambienti separati dal setto traslucido, sono molto diverse tra loro per forma, materia e dinamicità: una ha forma organica, un ramo secco in continua rotazione, l’altra ha forma rigorosamente geometrica costituita da una serie di cerchi di diversa dimensione, in pianta concentrici ma sospesi a quote diverse, immobili. Apparentemente non c’è alcuna affinità tra le due figure, se non osservando “l’ombra doppia” del ramo attraverso gli occhiali anaglifici predisposti: ogni cerchio è la precisa materializzazione del percorso descritto da ognuna delle estremità delle ramificazioni dell’ombra tridimensionale del ramo. La luce è il mezzo attraverso il quale avviene il “distacco”, la nascita di un nuovo “io”.
RGB Collective – „Il tempo non esiste“
Parco Giordano Sangalli
Riusciamo a visualizzare il tempo? O ci rimane una cosa difficile? Pare sia qualcosa che dipende dalla nostra percezione del momento qualcosa di estremamente soggettivo, a volte si velocizza altre volte si rallenta, segue un ipotetico orologio che non ha lancette, è solo un conteggio del decadimento delle cose, delle persone, di tutto. È proprio questo incontrollabile collasso totale che ci rende temporali e allo stesso tempo inanelliamo istanti continui che montiamo come un film a nostro piacimento.
Qui la mappa delle installazioni
Geschrieben von La Redazione