Luke Vibert è quel pezzo indimenticabile della musica dance, „I Love Acid“: un inno uscito quasi venti anni fa. Una piacevole distorsione, capace di rendere irrefrenabili le braccia e le gambe più pigre. Una botta quasi generazionale, dei gli ultimi Novanta Novanta e primi Duemila, uscita su Warp e rimasta indelebile dentro le borse dei dj per moltissimi anni a venire.
Il produttore e dj inglese, di grande fama in quegli anni, in realtà era partito con i progetti Wagon Christ e Plug, con un sacco di drum’n’bass quindi. Negli anni poi il suo stile è rimasto intatto, così come lo spirito innovatore che lo ha portato alla scoperta delle Roland introvabili, al breakbeat infilato in un set techno. Erano altri tempi, quelli di Vibert: quelli in cui gli MC a Londra dominavano e la musica nei club era una scena aperta, senza la telecamera nei telefonini.
Luke è ancora quello smanettone di provincia che, partito dalla Cornovaglia, a un certo punto è diventato il personaggio da tenere d’occhio per la sua capacità di mettere insieme stili e generi non propriamente dance, mescolando le basi dell’hip-hop, tagliuzzando i beat da vero nerd delle vecchie e nuove atmosfere dell’elettronica. Del resto, non poteva che essere il miglior amico di Aphex.
Geschrieben von Manuela Maiuri