“Il contrabbasso è donna”, dicevamo poco tempo fa presentando il concerto di Federica Michisanti. E in effetti, senza alcun bisogno di ricorrere a quote rosa, sono sempre di più le musiciste che si stanno affermando come virtuose delle quattro corde. Rosa Brunello, musicista versatile che lascia con disinvoltura il contrabbasso per il basso elettrico, è passata da poco al Roma Jazz Festival con il suo quartetto Sounds Like Freedom. In precedenza la ricordiamo un paio di concerti al 28 Divino, poi Ibidem, fra il 2013 e il 2015 alla guida di due diverse formazioni, un quintetto con, fra gli altri, Piero Bittolo Bon e il Consonance Quartet con Filippo Vignato e Stefano Tamborrino.

In tempi più recenti, ma sempre prepandemici, grazie alla Casa del Jazz è tornata per presentare „Upright Tales“, prima uscita con i notevoli Los Fermentos, e poi ospite del festival franco-italiano Una Striscia di Terra Feconda a conclusione di una residenza d’artista con Mederic Collignon. A dividere il palco con lei in quell’occasione c’era anche Camilla Battaglia, che ritroveremo stasera in questo duo ormai collaudato, attivo dal 2017 e già esibitosi lo scorso maggio sul palco di Villa Osio.

Pianista con una predilezione per l’elettronica, cantante, sperimentatrice della voce, una laurea in filosofia ed una in canto jazz, è stata solista in numerose orchestre, dalla Siena Jazz Orchestra all’Orchestra Nazionale dei Giovani Talenti del Jazz Italiano, un percorso di studi proposto dall’European Jazz Master fra Copenhagen, Berlino ed Amsterdam. Alla Casa del Jazz presentò la sua seconda uscita discografica, quel „Emit: RotatoR Tenet“ che vedeva la presenza della tromba di Ambrose Akinmusire e di recente il progetto berlinese Càlór. Al Fanfulla l’abbiamo ascoltata in un paio di occasioni con il progetto Booyo, in compagnia del batterista Stefano Costanzo, e in solo per presentare “Perpetual Possibility”, ancora fresco di stampa.