I Timber Timbre sono una versione musicale della Enterprise di Star Trek. Ogni disco viene concepito come un viaggio attraverso le galassie rock per il capitano (Taylor) Kirk e il suo equipaggio. Con il sesto e finora ultimo episodio della serie, „Sincerely, Future Pollution“, la band canadese si è spinta oltre i confini del tempo, finendo in una dimensione dove a dominare è una notte perenne. Una notte con il suo mistero, il suo erotismo e quel mix di attrazione morbosa e senso del pericolo che la rende dalla notte dei tempi, appunto, così magnetica e fonte di ispirazione.
Non c’è da stupirsi se durante il tragitto ci si imbatte nei fantasmi di Bowie e del loro connazionale Cohen, in cloni alieni dei Roxy Music, di Scott Walker, di Nick Cave & The Bad Seeds o in echi delle colonne sonore di Badalamenti. Tutti artisti che hanno declinato al meglio l’oscurità dell’esistenza e dell’anima. Buchi neri dello spazio e del cuore, squarci emotivi e interstellari che i Timber Timbre cercano di descrivere e colmare. In attesa di una prossima missione che li porterà chissà dove. Con la musica dei Timber Timbre si viaggia attraverso le pieghe del tempo, si riscoprono archetipi e si prende confidenza con la bellezza dell’ignoto che ci sovrasta o che risiede silente nei nostri corpi.
Geschrieben von Matteo Quinzi