Qualcosa si muove, perché non può non essere considerato un segno il fatto che una delle principali (e internazionali) gallerie di Roma abbia deciso di abbandonare l’ansa di corso Vittorio Emanuele che si allarga su via Sforza Cesarini; qualcosa invece rimane al suo posto – o cambia per non cambiare, per dirla in termini gattopardeschi – perché alla fine dei conti questa non è che una delle tante epifanie di una città perennemente disarticolata, con tante centralità che ruotano attorno a un Centro di nessuno.
Dopo dodici anni e due altre sedi aperte in Portogallo (Lisbona) e Abruzzo (Pereto), la galleria Monitor aprirà una nuova sede che affaccerà sulla piazza principale di San Lorenzo, quartiere che, come raccontato tempo addietro, sembra sempre di più incarnare e anticipare le prospettive di evoluzione (e involuzione) di Roma tutta. L’opening è fissato per il 4 marzo, con una collettiva che vedrà al centro la pittura (ormai marchio di fabbrica della Monitor) in un dialogo tra passato e presente. Con lavori di Ada Schalk, Nicola Samorì, Domenico Purificato, Gianni Omiccioli, Elisa Montessori, Virgilio Guzzi, Paolo Lazzaro, Matteo Fato, Alfredo Cighine, Ugo Celada da Virgilio, Thomas Braida
Geschrieben von Nicola Gerundino