Alla piacevole deriva con il tribalismo versione G.R.A. dei Sinnerman: un rito a metà tra dub, nu-jazz ed elettronica diffusa. Una musica che sfugge alle definizioni più comode, una cartolina noir eccitante con idee messe a fuoco e una convinta impertinenza nell’esprimerle. Su due piedi, non c’è un altro progetto a Roma che abbia un suono anche solo lontanamente simile.
Due dischi a loro nome: il primo, „The Shape Of Things To Come“, del 2020, una raccolta di suggestioni trasversali accomunate da un’oscura vitalità a fare da fil rouge. Il successivo EP del 2022, „Drifting Vol.1“ , più conciso, mette a fuoco in modo più convincente il tutto, aggiungendo alla tavolozza sonora la chitarra e il basso tuba. Dal vivo, infatti, quello che nasce come un trio diventa un quintetto di rara potenza nello scenario italiano, un „hyper jazz“ ballabilissimo e irresistibile. Provare per credere.
Geschrieben von Giulio Pecci