Figura di spicco del free jazz afroamericano, Dave Burrell torna a Roma alla Casa del Jazz nell’intimità della stessa sala dove oltre dieci anni fa aveva accompagnato le escursioni poetiche del grande LeRoy Jones, ovvero Amiri Baraka, che sarebbe poi scomparso da lì a poco. Cresciuto alle Hawaii e trasferitosi a New York nei primi anni sessanta, Burrell iniziò subito a suonare nella band di Archie Shepp che accompagnò fino al decennio successivo, per poi collaborare con numerosi altri sassofonisti, da Marion Brown a Pharoah Sanders, fino a David Murray.
Con uno stile compositivo che attinge alla tradizione blues e gospel, alla grande opera lirica, con particolare riguardo per Giacomo Puccini, e, ovviamente, agli imprescindibili maestri del jazz come Duke Ellington, Thelonious Monk e John Coltrane, già nel 1979 Dave Burrell si cimentò con un’opera jazz, “Windward Passages”, scritta in collaborazione con la librettista svedese Monika Larsson, con tanto di orchestra, ballerini e coro, presentata nuovamente, in una nuova versione, a fine 2022 a Reggio Emilia.
Stasera, a testimonianza del forte legame da lui sempre dichiarato con l’Italia e Roma in particolare, Dave Burrell presenta “Harlem Rhapsody”, il suo ultimo lavoro per solo piano in uscita in questi giorni per Parco della Musica Records: un viaggio fra passato e presente con uno sguardo proiettato verso il futuro.
Geschrieben von Carlo Cimmino