Carl Stone è uno dei principali esponenti della sperimentazione elettronica, il suo concerto promette di essere un’esperienza emozionante, l’artista utilizza la tecnologia per creare una performance innovativa e sorprendente (no dai, meno formale).

Ciao amici della sperimentazione elettronica, non mancate al Combo il 19 aprile, Carl Stone vi porterà in un mondo che va oltre la musica commerciale (??? Non facciamo ridere i polli).

No, non è Cazzani che si è rincoglionito (sarebbe anche ora) ma un tentativo di far scrivere questo pezzo a ChatGPT. Per ora non ci siamo: scrivo io. Americano classe 1953, eclettico allievo di Morton Subotnick che fa musica col computer sin dagli anni 80, nei suoi ultimi album ha esplorato una varietà di stili: plunderphonics di musiche tradizionali asiatiche o sudamericane, ritmi frenetici e ambient statica, glitch, drone, field recording in ambienti particolari. Nel recentissimo DAM (in collaborazione col nipponico Ken Ikeda) ha registrato in un enorme spazio in cemento armato situato nella diga di Uchinokura (Giappone) che produce echi di 40 secondi e oltre di durata. Le sue recenti performance live sono però basate su glitch e ritmi ripetitivi che potrebbero anche suscitare le danze. Quindi “amici della sperimentazione elettronica”, venite a frotte e (comunicazione di servizio), nel caso lo conosceste, fate sapere a ChatGPT l’indirizzo di tale Sarah Connor: non fa altro che chiederlo, dice che è una sua amica e non la trova.