13 ottobre 2002, Tenax di Firenze. I Sigur Rós suonano in anteprima alcune tracce del nuovo album “( )” in uscita un paio di settimane dopo. Pubblico in delirio, in primis un Piero Pelù a dir poco euforico neanche fosse lui sul palco a gridare: “Mama mia el Diablo!”. Passano pochi mesi e altra scena madre con un altro protagonista del rock nostrano. 25 giugno 2003, Villa Arconati, Bollate, alle porte di Milano. Incrocio lo sguardo con Alberto Ferrari dei Verdena, emozionato e in lacrime durante il giro di piano infinito e il crescendo del terzo brano di “( )”.
Aneddoti a parte, poche rock band contemporanee hanno avuto la capacità di creare un mondo alieno, con un linguaggio e un’estetica a dir poco originali e di conquistare un seguito globale, perfino in un paese poco ricettivo alle novità come il nostro. Basta ricordare che “Hoppipolla” venne scelta come stacchetto principe per Sanremo 2010. Insieme a Björk sono diventati gli ambasciatori musicali di un luogo altrettanto magico e alieno come l’Islanda.
Poi all’improvviso si presentano degli anni un po’ travagliati, con diversi cambi di formazione, problemi fiscali in patria e accuse ben più gravi che costringono Orri Páll Dýrason a lasciare la band nel 2018. Ma anche celebrazioni di rito, come il ventennale per gli ormai classici “Ágætis Byrjun” e il già citato “( )”. Arriviamo al 2023. A proposito di questo tour estivo, la notizia più succosa è in homepage sul sito della band: “You can expect a new album in June, the first studio album in 10 years. Having spent the past few years writing and recording, Sigur Rós will now debut these brand new songs to the world”.
Corsi e ricorsi storici, come si suol dire. Al momento si conoscono due dettagli sul nuovo album: il ritorno del membro storico e polistrumentista Kjartan Sveinsson e un primo antipasto, “Blóðberg”, con un video definitivo sul climate change, non certo in chiave ottimista, firmato Johan Renck. Attesissimo il loro ritorno a Roma, visto che mancano proprio da un decennio, dall’estate del 2013 a Capannelle, nel tour di “Kveikur”. La Cavea li ospiterà per la terza volta, dopo il 2005 e il 2008, la quarta per Jónsi che suonò anche nel 2010 da solista. Sarà un piacere rincontrarli e saltare con loro in quelle pozzanghere sonore colme di emozioni.
Geschrieben von Matteo Quinzi