Definire batterista il Riccardo La Foresta di oggi non potrebbe essere più fuorviante. Più giusto considerarlo un esploratore delle percussioni, delle capacità di risonanza e di vibrazione di uno strumento suonato nel modo meno tradizionale possibile. Il suo concerto può essere visto come una vera e propria performance di arte sonora, con al centro della scena il drummophone, uno strumento con cui si confronta da poco meno di un decennio e che gli permette di suonare i tamburi utilizzando l’aria che viene fatta circolare attraverso un sistema di tubicini.
Quasi un’installazione musicale dove ritmi e droni risuonano avvolti dall’oscurità. E se lo scorso anno ha preso parte al progetto “Le Grand K” al Teatro Basilica, è stato in solo che lo abbiamo ammirato al Klang nella prima metà del 2019, in una serata di pura magia divisa con l’elettronica di Renato Grieco. Oggi il Festival Romaeuropa ce lo propone negli spazi del Teatro 2 della Pelanda, all’ex Mattatoio, con un set sicuramente rinnovato e un concerto in continua evoluzione.
Geschrieben von Carlo Cimmino