Era il 2016 quando il festival Romaeuropa portò Ben Frost all’Auditorium, in quell’occasione con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Daníel Bjarnason, per “Music for Solaris”, un viaggio musicale attorno al capolavoro di Andrej Tarkovskij, composto insieme a Brian Eno, autore anche delle rielaborazioni video proiettate sullo sfondo del palco.
Sperimentatore che si muove fra elettronica e field recording, pluripremiato autore di musiche per serie televisive quali „Dark“ e „Fortitude“, collaboratore, fra gli altri, di Björk, Sigur Rós e Jóhann Jóhannsson, il compositore australiano, islandese d’adozione, si è affacciato a questo nuovo decennio con la colonna sonora della serie Netflix tedesca „1899“, con il dark ambient di “Broken Spectre” e con il felice incontro con Francesco Fabris che ha dato vita al recentissimo “Vakning”.
Oggi Ben Frost torna al Parco della Musica, ancora una volta per il Romaeuropa Festival, con il suo ultimo spettacolo audiovisivo, accompagnato da Greg Kubacki e Tarik Barri. Ad aprire la serata la giovane artista svizzera Noémi Büchi.
Geschrieben von Carlo Cimmino