Stasera in veste di Monopoly Child Star Searchers, Spencer Clark – per l’anagrafe, per gli amici (outer) Space Clark – torna finalmente a Roma con la sua valigia di fantasticherie acquatiche, bizzarrie interdimensionali e una street credibility nel giro weird internazionale cresciuta a dispetto delle sue follie incredibili. Maestro del nuovo noise americano e pioniere della vaporwave, nei primi Duemila Spencer Clark intasava il mercato discografico underground con autoproduzioni ai limiti dell’inascoltabile a nome Skaters, assieme a James Ferraro.
Negli anni e sotto innumerevoli pseudonimi, ha continuato a sperimentare pozioni sonore tra exotica e rumore, musica del Quarto Mondo e fantascienza liquida con la sua etichetta Pacificity Sound Visions. Costruire mondi sonori paralleli, forgiati da una certa devianza sci-fi spesso orientata alle dimensioni sommerse e acquatiche, è una delle cifre principali della vasta produzione di Space che – dopo la ghiotta ristampa di “Prince of Parrot Shooters/The Aqueducts of Channel Island” – è tornato di recente con un album su Discrepant a base di naturalismo, utopia e contributi di Sun Araw.
Predispone la serata alla trasformazione collettiva in stato psicotropo liquido, l’apertura affidata a Mondoriviera, con le fantasmagorìe (non a caso firmate ArteTetra) del pop alieno di “Frenton Cantolay”.
Geschrieben von Chiara Colli