Una voce magica, sinuosa, potente, elegante. Esce dal petto ed entra nel petto degli altri, come un respiro, una forza, una risposta resistente al mondo. Daniela Pes è ancora più di una voce. La celebrazione dell’antica lingua sarda, del gallurese che le appartiene. I testi che restano sospesi nell’aria e sembrano fluttuare nello spazio tempo che la sua musica riesce a creare. Una poesia necessaria alla musica italiana, che tocca la tradizione ma ci infila l’elettronica sperimentale, colorandola di folk internazionale.
Nell’ultimo anno, questa cantautrice e musicista pazzesca ha girato la Penisola in lungo e in largo tra live e performance molto intense. Il suo primo album, „Spira“, ha incuriosito (finalmente!) pure i giurati del Premio Tenco, che l’hanno premiata come “migliore opera prima”, un piccolo grande momento per tutta la musica italiana: sette tracce, scure ma anche decisamente ricche di ritmo, di forza incalzante e crescente, capaci di calamitare qualsiasi ascoltatore distratto e poco avvezzo alle stranezze.
Daniela viene dal jazz e si sente, anche nei suoi live, quella libertà e capacità di spostare l’ascoltatore in mondi diversi, di alternare la fluidità della musica e riportarla ferma sul paco. I suoni dell’ambient (ben manovrata) su parole italiane inventate e frammenti linguistici ricomposti. Tutto funziona benissimo, come fosse un sonetto, come fosse la musica che esiste sulla luna e potessimo ascoltarla. Questo è il concerto più terapeutico dell’anno: la cura è l’arte che mantiene la vita. Daniela sarà protagonista di questa preview del festival Manifesto, realizzata in collaborazione con Scuderie MArteLive, assieme a Ceri Wax e Indian Wells.
Geschrieben von Manuela Maiuri