Sono passati quasi vent’anni dalla prematura scomparsa di Fausto Romitelli e il Romaeuropa, nel suo percorso attraverso la musica contemporanea italiana, ripropone quello che è forse il suo testamento, sicuramente la composizione più celebre, quell'“An Index of Metals“ che fu il suo lavoro definitivo, a cui si dedicò intensamente nei mesi precedenti l’ultimo ricovero ospedaliero. Di progetti e live A/V se ne sarebbe iniziato a parlare comunemente solo tempo dopo, e allora ecco la video-opera, una composizione per orchestra, elettronica, soprano e videoproiezione che riprendeva il titolo del brano che occupava l’intero lato B di „Evening Star“, il secondo album in studio di Robert Fripp e Brian Eno del 1975.
Ispirato ad un dipinto di Roy Lichtenstein nel quale Romitelli vede una ragazza annegare tra flutti di metallo liquido che la immergono gradualmente nel mondo delle macchine, „An Index of Metals“ è la summa del mixing, della mescolanza, della commistione. Un’opera dove musica colta e popolare si fondono, dove la composizione non rifiuta le citazioni, dove gli archi si intrecciano alle chitarre elettriche e gli intermezzi elettronici sono affidati alle sperimentazioni dei finlandesi Pan Sonic. Il tutto immerso nei visuals del videoartista Paolo Pachini ed accompagnato dai testi della poetessa Kenka Lekovich.
Affidata in origine al belga Ictus Ensemble, storico interprete di Romitelli, „An Index of Metals“ verrà oggi eseguita dal PMCE Parco della Musica Contemporanea Ensemble, formazione residente dell’Auditorium diretta da Tonino Battista, per cinquanta minuti di pura emozione.
Geschrieben von Carlo Cimmino